lo so, il titolo fa un po' ridere. Avrei voluto scrivere SVEGLIATEVI, ma mi sapeva tanto da testimoni di Geova.
Con questo titolo ho indirizzato una lettera ai miei cari colleghi, i quali senza neanche belare si sono assogettati a una circolare, passata ieri, in cui si diceva che per il mese di giugno l'orario di servizio è 9-12,30 da impiegare nel corso di aggiornamento Italiano L2, in una della varie commissioni o nel recupero (sì, architettonico).
ecco il testo:
INSEGNANTI, SU LA TESTA!!!!
Cari colleghi,
stamattina ho visto la circolare che riporta l'orario di servizio per il mese di giugno( preciso che il giorno del collegio ero assente per malattia di mio figlio).
Ho parlato con Patrizia Bizzini, la nostra RSU, la quale mi ha detto che, essendo attività approvate dal collegio dei docenti, siamo tenuti a partecipare. La cosa mi ha lasciata assolutamente interdetta, in quanto conosco bene il mio orario di servizio: 22+2 ore la settimana fino al termine delle attività didattiche, più ore 40+40 per attività collegiali e funzionali all'insegnamento. Eventuali ore contrattate e incentivate con fondo di istituto, a parte.
Ho così telefonato a vari sindacati che, a conferma di quanto già sapevo, mi hanno ribadito quanto segue:
1. non esiste da nessuna parte la data di termine servizio al 30 giugno, è una leggenda metropolitana;
2. dopo il termine delle attività didattiche, siamo tenuti a partecipare alle attività approvate dal collegio dei docenti NEL LIMITE DELLE 40 ORE previste dal contratto;
3. se sono necessarie ore eccedenti le 40 ore (per esempio per un collegio straordinario) QUESTE ORE VANNO RETRIBUITE
pertanto, quanto approvato dall'ultimo collegio dei docenti E' ILLEGALE.
A questo proposito c'è un'importante sentenza del giudice del lavoro di Napoli (vedi l'articolo che allego) che sancisce il diritto degli insegnanti allo straordinario, come previsto dal contratto (17,5 euro all'ora) nel caso si eccedano le 40 ore previste per colloqui con genitori, consegna documenti di valutazione, programmazione di inizio anno, collegi e loro commissioni.
Certo, mi direte, c'è tanto da fare. Ma quand'è che non c'è da fare?
Come insegnante specialista di lingua inglese ho sempre cercato di partecipare a tutte le riunioni, a tutti gli scrutini, a tutti gli incontri con i genitori delle mie otto o più classi senza mai guardare l'orologio. Ma era una mia scelta, il mio desiderio di conoscere i miei alunni, di fare bene il mio lavoro, che mi piace moltissimo.
Chiedere il rispetto del contratto e dell'orario, cari colleghi, non è sterile sindacalismo, è chiedere rispetto per la dignità del nostro lavoro, nella consapevolezza della nostra professionalità. Il nostro tempo vale, e l'unico modo che abbiamo di dimostrarlo è farcelo pagare.
La questione delle commissioni poi ha, a mio avviso, implicazioni ancora più gravi. Intanto non capisco per quale oscuro motivo le commissioni siano incentivate se lavorano durante l'anno mentre alla fine dell'anno lavorano gratis. Ma soprattutto: quello delle commissioni è un lavoro delicato e prezioso per la vita della scuola, e richiede competenze, passione ed entusiasmo, che non si possono imporre con un ordine di servizio. Questo lavoro va riconosciuto e incentivato al massimo, e non trattato come alternativa o addirittura 'ripiego' per chi non ha voluto aderire a un corso di aggiornamento o a quella meravigliosa iniziativa del recupero, su cui non spendo neanche una parola di commento, limitandomi a dire che ho lavorato in molte scuole in cui il collegio aveva programmato corsi di sostegno e recupero per alunni svantaggiati durante l'anno scolastico, naturalmente con una progettazione accurata e il pagamento di quegli insegnanti che accettavano questa sfida. E avevo anche molti colleghi che, finiti gli impegni didattici, donavano il loro tempo presso i centri estivi organizzati dalla parrocchia. Ma queste, se permettete, sono altre storie.
Allego:
l'articolo della GILDA sulla sentenza di Napoli
l'articolo 29 del contratto (basta andare sul sito della cisl o della cigl scuola)
l'articolo 88 del contratto punto 2 lettera d in cui si dice che le ore eccedenti le 40 vanno pagate col fondo di istituto
Auspicando un confronto il prima possibile, auguro a tutti una buona fine d'anno scolastico.
Con questo titolo ho indirizzato una lettera ai miei cari colleghi, i quali senza neanche belare si sono assogettati a una circolare, passata ieri, in cui si diceva che per il mese di giugno l'orario di servizio è 9-12,30 da impiegare nel corso di aggiornamento Italiano L2, in una della varie commissioni o nel recupero (sì, architettonico).
ecco il testo:
INSEGNANTI, SU LA TESTA!!!!
Cari colleghi,
stamattina ho visto la circolare che riporta l'orario di servizio per il mese di giugno( preciso che il giorno del collegio ero assente per malattia di mio figlio).
Ho parlato con Patrizia Bizzini, la nostra RSU, la quale mi ha detto che, essendo attività approvate dal collegio dei docenti, siamo tenuti a partecipare. La cosa mi ha lasciata assolutamente interdetta, in quanto conosco bene il mio orario di servizio: 22+2 ore la settimana fino al termine delle attività didattiche, più ore 40+40 per attività collegiali e funzionali all'insegnamento. Eventuali ore contrattate e incentivate con fondo di istituto, a parte.
Ho così telefonato a vari sindacati che, a conferma di quanto già sapevo, mi hanno ribadito quanto segue:
1. non esiste da nessuna parte la data di termine servizio al 30 giugno, è una leggenda metropolitana;
2. dopo il termine delle attività didattiche, siamo tenuti a partecipare alle attività approvate dal collegio dei docenti NEL LIMITE DELLE 40 ORE previste dal contratto;
3. se sono necessarie ore eccedenti le 40 ore (per esempio per un collegio straordinario) QUESTE ORE VANNO RETRIBUITE
pertanto, quanto approvato dall'ultimo collegio dei docenti E' ILLEGALE.
A questo proposito c'è un'importante sentenza del giudice del lavoro di Napoli (vedi l'articolo che allego) che sancisce il diritto degli insegnanti allo straordinario, come previsto dal contratto (17,5 euro all'ora) nel caso si eccedano le 40 ore previste per colloqui con genitori, consegna documenti di valutazione, programmazione di inizio anno, collegi e loro commissioni.
Certo, mi direte, c'è tanto da fare. Ma quand'è che non c'è da fare?
Come insegnante specialista di lingua inglese ho sempre cercato di partecipare a tutte le riunioni, a tutti gli scrutini, a tutti gli incontri con i genitori delle mie otto o più classi senza mai guardare l'orologio. Ma era una mia scelta, il mio desiderio di conoscere i miei alunni, di fare bene il mio lavoro, che mi piace moltissimo.
Chiedere il rispetto del contratto e dell'orario, cari colleghi, non è sterile sindacalismo, è chiedere rispetto per la dignità del nostro lavoro, nella consapevolezza della nostra professionalità. Il nostro tempo vale, e l'unico modo che abbiamo di dimostrarlo è farcelo pagare.
La questione delle commissioni poi ha, a mio avviso, implicazioni ancora più gravi. Intanto non capisco per quale oscuro motivo le commissioni siano incentivate se lavorano durante l'anno mentre alla fine dell'anno lavorano gratis. Ma soprattutto: quello delle commissioni è un lavoro delicato e prezioso per la vita della scuola, e richiede competenze, passione ed entusiasmo, che non si possono imporre con un ordine di servizio. Questo lavoro va riconosciuto e incentivato al massimo, e non trattato come alternativa o addirittura 'ripiego' per chi non ha voluto aderire a un corso di aggiornamento o a quella meravigliosa iniziativa del recupero, su cui non spendo neanche una parola di commento, limitandomi a dire che ho lavorato in molte scuole in cui il collegio aveva programmato corsi di sostegno e recupero per alunni svantaggiati durante l'anno scolastico, naturalmente con una progettazione accurata e il pagamento di quegli insegnanti che accettavano questa sfida. E avevo anche molti colleghi che, finiti gli impegni didattici, donavano il loro tempo presso i centri estivi organizzati dalla parrocchia. Ma queste, se permettete, sono altre storie.
Allego:
l'articolo della GILDA sulla sentenza di Napoli
l'articolo 29 del contratto (basta andare sul sito della cisl o della cigl scuola)
l'articolo 88 del contratto punto 2 lettera d in cui si dice che le ore eccedenti le 40 vanno pagate col fondo di istituto
Auspicando un confronto il prima possibile, auguro a tutti una buona fine d'anno scolastico.
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